Ciao a tutti.
Vi scrivo da Bruxelles e quindi niente video per questa settimana, anche se ho promesso un paio di contributi, che non mi sono scordato. Prometto di riparare la settimana prossima con una nuova lezione.
Oggi invece parliamo di lavoro. O meglio, come funziona in Danimarca quando il lavoro, ahimè, si perde.
Come vediamo, la
Danimarca sta vivendo una nuova
stagione di migrazioni. Non solo di immigrazione, ma anche di
emigrazione, come ho scritto in un altro
post. Nel gruppo “ufficiale”
degli Italiani in Danimarca su Facebook, molti chiedono consigli su come si sta
in Danimarca oppure come trovare lavoro, se la lingua è difficile,
come è la vita sociale etc. Nella maggioranza dei casi, la scelta
cade sulla Danimarca non per il clima piacevole, il buon cibo o la
socialità delle persone, quanto per la ricerca di lavoro e di
sicurezza sociale.

Premetto che personalmente, credo che
nella ricerca di un lavoro conti di più la fortuna (o il caso)
piuttosto che il nostro profilo o i suggerimenti che possiamo
ricevere, come in tutte le attività che sfuggono al nostro
controllo. Einsten lo diceva no? Per il successo di un evento (E), le
azioni sulle quali abbiamo influenza (m) contano meno del caso (c al
quadrato). Per chi volesse una lettura sul ruolo del caso nelle
nostre vite, suggerisco Taleb ed il suo
Cigno nero (no, non quello
della Portman nel film).
Tuttavia, questo non è un post sul
caso. Come dicevo, uno dei motivi per cui molti stanno dirigendosi
verso la Danimarca è lo stato sociale: la Danimarca è uno dei paesi
al mondo dove una persona può ancora vivere del proprio lavoro,
indipendentemente dal lavoro. Nel caso rimanesse disoccupato,
comunque non diventerà indigente perché lo stato provvederà alla
sua sussistenza.
Ci sono vari modi in cui lo stato
danese interviene. Parlerò del kontanthjælp (aiuto contante) e
della folkpension (la “pensione del popolo”) in prossimi posts.
Qui vorrei invece soffermarmi su quello che probabilmente più
interessa chi sta attualmente lavorando o cercando un impiego in
Danimarca, il dagpenge (letteralmente, moneta quotidiana), cioè:
come avere diritto alla disoccupazione in Danimarca. Il post è un
po' lungo (sorry) e per questo ho cercato di suddividerlo in domande,
un sorta di FAQ.
Come fare per ottenere dagpenge?
Contrariamente a quanto si pensa, la
Danimarca non ha alcun sussidio pubblico di disoccupazione. Esistono
le A-kasser (da arbajde kasse, la cassa del lavoro): un'assicurazione
facoltativa, variabile a seconda della A-kasse alla quale ci si
iscrive (attorno a 50 € al mese), che provvede a pagare un sussidio
di assicurazione pari ad una percentuale del salario (dipende dal
salario) per un massimo di due anni. Basta digitare “A-kasse
Danmark” su Google ed appariranno molti siti dove si confrontano
prezzi e servizi. Il sussidio di disoccupazione è versato sotto
forma di un ammontare che l'assicurato, disoccupato, riceve ogni
giorno (da cui, dagpenge). Questa foto in internet lo spiega
piuttosto bene.
A quali condizioni?
Il disoccupato non è semplicemente
inattivo, ma è pagato per cercare lavoro a tempo pieno. Questo
include l'invio di un numero di CV alla settimana, ed almeno un login
alla settimana nel sito della A-kasse. La condizione principale è la
residenza: per ottenere dagpenge si deve essere residenti in
Danimarca, oltre naturalmente ad avere un CPR (conditio sine qua non). Ogni viaggio od uscita dalla Danimarca durante i giorni
lavorativi deve essere comunicata alla A-Kasse che provvede a
sospendere il pagamento per quei giorni. Inoltre, leggere sotto, è necessario avere lavorato un minimo di ore.
Quando?
Per avere diritto al dagpenge,
l'assicurato deve avere lavorato almeno 1924 ore su tre anni.
Attenzione: ai fini della A-kasse, le ore di lavoro vengono calcolate a partire da quando si
è iscritti alla A-kasse: non vale lavorare 2500 ore, perdere il
lavoro e poi iscriversi. In questo caso il computo delle ore per la
A-kasse è zero.
Quanto?
Il dagpenge dipende se il lavoro contro
la cui perdita ci si è assicurati è full-time o part-time (lo si
dichiara al momento di iscriversi e la quota da pagare è diversa).
Comunque, può essere fino a 17.073 corone al mese.
Quindi consiglio vivamente di
iscriversi ad una A-kasse non appena si inizia un lavoro, full-time o
part-time che sia, per non rischiare di lavorare per niente. L'iscrizione ed un lavoro per almeno 1924 ore (un anno full-time) qualsiasi danno accesso
ad una buona disoccupazione per 2 anni, che permette di vivere dignitosamente mentre si cerca un altro lavoro oppure si cerca di cambiare la propria vita, per esempio fondando la propria impresa (anche di questo parlerò in seguito) Alcune sono anche un
sindacato che dopo un certo numero di mesi di iscrizione paga anche
eventuali spese legali per problemi sul lavoro.
Mi dispiace di avere scritto forse
troppo, ma spero sia servito, non vedo l'ora di ricevere i vostri
commenti sul blog nel caso abbia tralasciato qualcosa od abbiate domande!
Take care,
Francesco